Brutte notizie per lo sport siciliano: il Giro di Sicilia, evento ciclistico maschile che dal 2019 era tornato in auge dopo 40 anni di assenza, è stato annullato per l’edizione 2024. La gara era in programma dal 9 al 12 aprile, resta in calendario ma verosimilmente si svolgerà in Abruzzo. A spiegare la vicenda Mauro Vigni, direttore del ciclismo di RCS Sport, azienda specializzata nella organizzazione di eventi sportivi.
“Noi avevamo un accordo con loro per tre anni poi è cambiato l’assetto regionale e cambiando i personaggi è cambiato anche l’interesse verso il Giro di Sicilia. È saltato il nome Giro di Sicilia, ma stiamo provvedendo a mettere in piedi un’altra corsa in un’altra regione - spiega Vegni ai microfoni di “Bici.pro” -. Se faccio riferimento alla politica? Certo, se c’è la volontà politica si fa, altrimenti no. E io non discuto. Magari chi c’era prima era appassionato di ciclismo o vedeva delle potenzialità nell’evento, era più favorevole verso il ciclismo. Chi è arrivato adesso ha altre idee per la promozione turistica. E le rispettiamo”.
In attesa di una comunicazione ufficiale dell’annullamento nei prossimi giorni non mancano le prime reazioni, come quella di Mirko Stefio, segretario del Movimento Siciliano d'Azione.
“Anche la mancanza di risorse finanziarie nel bilancio regionale è stata determinante nella scelta di annullare il Giro di Sicilia”, stando almeno a quanto affermano da Mirko Stefio segretario del Movimento Siciliano d’Azione, in un lungo post sui social che parla di fonti da Palazzo d’Orleans le quali confermerebbero "che una nuova edizione della corsa in Sicilia non sarebbe nemmeno nei piani regionali. A fermare la corsa sarebbe - secondo il Movimento Siciliano d'Azione - un problema di soldi in quanto ci sarebbe un buco di circa 1 milione di euro".
"Un durissimo colpo per la Sicilia - si legge ancora - che perderà di visibilità e turismo a causa dell’annullamento della gara. Nelle edizioni passate, il Giro di Sicilia aveva annoverato tra i suoi concorrenti Vincenzo Nibali, tra i più forti corridori dell’era moderna, e Vincenzo Caruso, già secondo al Giro d’Italia, a dimostrazione che l’evento, in preparazione del più importante percorso a livello nazionale, non è mai stato preso alla leggera dagli atleti.
“Si aspetta ormai solo l’ufficialità dello spostamento della gara, ma la sola notizia del suo non svolgimento in Sicilia è un fatto grave che ci penalizza sia in ambito sportivo che economico. Come sempre del resto - concludono - la Sicilia viene relegata a fanalino di coda delle grandi manifestazioni sportive e non solo, d’altronde lo sport rappresenta la chiave di lettura di una nazione assolutamente nord-centrica in cui gli amministratori locali, votati ai partiti nazionali, non fanno altro che sotterrare la nostra Sicilia, sia sul piano sportivo che ovviamente quello turistico” conclude Stefio.