Una conferenza inusuale. Preparatoria alla partita del Catania, ma in cui non ha parlato il mister Lucarelli, che sarà squalificato, ma il vice presidente dei rossazzurri, Vincenzo Grella.
Proprio a riguardo della scelta del mister di non presentarsi davanti ai microfoni dopo la sconfitta col Taranto, è stato chiesto al vice presidente se fosse una scelta condivisa dalla società: “La scelta di Lucarelli non è stata concordata con la società, ci siamo chiariti perché io pretendo rispetto per tutti e in primis per il presidente Pelligra. Sa che ha il mio appoggio e deve concentrarsi sul suo lavoro e sul campo. Capisco che ha un lavoro difficile in questo momento". Ha tenuto poi a precisare Grella, prima dell’inizio delle domande: il focus, nemmeno al dirlo, è tutto sulla partita di domani col Rimini e l'anticipazione che nel fine settimana ci sarà una conferenza per parlare in maniera più ampia del progetto della società insieme al presidente Rosario Pellagra.
Proprio a riguardo della partita di Coppa Italia in cui il Catania affronterà il Rimini ha parlato dell’importanza dell’unione tra pubblico, squadra e società: “Sarà importante essere tutti insieme, tifosi e squadra. È una partita importante, ma non può condizionare questa stagione o questo progetto. La partita non è facile, l’avversario viene da un ottimo momento. Però è una semifinale, dico solo che pagherei per essere al posto dei miei giocatori e indossare questa maglia in questo stadio. Se il risultato sarà quello che tutti in maniera positiva speriamo, non dovrà essere una partita fine a se stessa.
Avere il tutto esaurito del Massimino deve essere la carica in più. "Il Vicepresidente ha affermato di aver fatto tutto il possibile per preparare al meglio la partita sia sul piano tecnico-fisico, ribadendo la grande fiducia dello staff medico, che sul piano mentale: “ Abbiamo fatto un mini ritiro per recuperare dagli sforzi di Taranto, ho detto ai giocatori di dimenticare in fretta quella partita per concentrarsi al meglio sul Rimini Sono fiducioso di vedere, una prestazione importante che poi porterà la vittoria”.
Inevitabilmente le domande hanno spaziato oltre il tema del prossimo match del Catania e tante domande sono arrivate, per fare chiarezza sulle operazioni di mercato, così si è espresso Grella: “Strada facendo abbiamo capito che qualche calciatore non era adatto alle esigenze e la pressione della nostra città e del nostro club. Inserendo dei calciatori di un livello superiore e con prospettiva e personalità totalmente diverse, che pensavamo e penso possano portare avanti un progetto tecnico che ha un suo perché, non voglio fare nomi ma ci sono due calciatori importanti per la serie C soprattutto per carisma e personalità, caratteristiche con cui trascineranno la squadra.
L’aumento del costo della squadra, d’accordo con il presidente è stato voluto per alzare il livello della squadra, sono contento del lavoro di gennaio, ma sono scontento della mancanza di continuità. Non sono d’accordo con chi dice che questa squadra non è fatta con programmazione ma per essere pronta soltanto nell’immediato, i contratti sono fatti a lungo termine.” Oltre al mercato, un tema cruciale della conferenza è stato quello dell’atteggiamento della squadra, a volte rinunciatario e quasi mai in grado di rimontare le partite, ne è prova schiacciante il numero di sconfitte per 1-0, ben nove fino ad adesso: “La rimonta è legata al carattere o a delle situazioni di gara, gli 1-0 non sono tutti uguali. In alcune partite sono andato via dispiaciuto per una mancanza di reazione ma non sono tutte le sconfitte a essere arrivate in questo modo”
Poi, interrogato sullo stato generale della società e degli obiettivi, ha fatto un focus sulla questione: “Non c’è un secondo della mia vita in cui non pensi a come dare forza a chi deve operare e lavorare per questo club Spero che chi sta intorno a me condivide il mio modo di approcciarmi al club altrimenti fa prima a non starmi accanto. A fine stagione con il presidente faremo le dovute riflessioni e li darò una risposta completa sulla mia valutazione. Se vedo la classifica mi sento un po’ male, ma ci sono ancora tanti punti in palio e penso che questa squadra può conquistarne una buona fetta. Preciso che io guardo la classifica solo avanti a me e non ho intenzione di guardarmi indietro.”
Sui rapporti con il presidente Pelligra: “La mia comunicazione con il presidente è trasparente e non ho mai parlato di una scusa, né di arbitri ma ho cercato di andare a testa alta e petto in fuori lottando perché sono convinto che alla lunga veniamo fuori. Trasmetto ai giocatori il fatto che noi crediamo in loro e ci aspettiamo di più, dal canto mio farò di tutto per metterli in condizione. Chi non capisce l’importanza della maglia deve capirla con le buone o con le cattive.
Poi fa una riflessione cercando di dare una spiegazione a questa stagione nata male e agli errori commessi: “L’errore che più mi pesa è quello di una preparazione fatta male in estate, rimediare è difficile ma non impossibile. In città molti vivono anche la paura che la presidenza, possa demotivarsi a causa di una stagione molto difficile: L’entusiasmo del presidente Pelligra non è cambiato di una virgola, anzi in tanti momenti lui cerca di interpretare tutto in maniera positiva e non parla mai dei soldi spesi o di delusioni. Come società siamo grati alla città per il sostegno anche in momenti difficili e cerchiamo sempre di far capire a tutti che questo deve essere uno stimolo in più. Quello che più mi interessa e reputo importante è l’atteggiamento di tutti, sia chi scende in campo che chi lavora in società".
Proprio l’atteggiamento, è il tema più discusso nella piazza. Catania si aspetta una prova di orgoglio e perché no, di gratitudine verso un popolo che come sempre sarà a sostegno della propria squadra. Catania è una piazza che da sempre mastica calcio e sa valutare positivamente anche i risultati negativi, quello che non può decisamente mancare per l’appunto, è un atteggiamento grintoso che possa trascinare il pubblico e torni a creare quella magia, che ha portato i rossazzurri a scrivere pagine memorabili della storia del calcio italiano.