Fonte: SudPress di Pierluigi Di Rosa
Si fa sempre più delicata una vicenda che non trova spiegazioni ed è probabilmente un unicum nella gestione di società pubbliche che vengono fatte incredibilmente fallire per poi costituirne altre fotocopia per gli stessi servizi ed immediatamente con gli stessi problemi se non ancora più gravi.
È il caso surreale della Società Servizi Città Metropolitana, SCMC, l'azienda speciale costituita dalla Città Metropolitana di Catania facendole comprare all'asta, con soldi pubblici, la vecchia Pubbliservizi incredibilmente fatta fallire con una procedura che prima. o poi qualcuno dovrà chiarire.
Allora, della Pubbliservizi, ce ne occupammo a lungo, anticipando passo passo quello che sarebbe accaduto e puntualmente si è verificato.
Anche adesso stiamo cercando di porre l'attenzione dell'opinione pubblica su quanto sta accadendo, ma a quanto pare chi dovrebbe intervenire preferisce occuparsi di altro.
Abbiamo già più volte raccontato di come (non) stia operando questa società, di come servizi che dovrebbe svolgere e per cui viene pagata, vengano in realtà appaltati da Città Metropolitana all'esterno. Per milioni di euro.
Abbiamo anche raccontato di come i Revisori dei conti siano più volte intervenuti in maniera pesante in merito alla mancanza di un bilancio preventivo, nomine e consulenze senza copertura finanziaria, ritardo nei pagamenti degli stipendi e persino dei contributi previdenziali, mancanza di buste paga, organigramma confuso con mansioni del personale ancora peggio.
Insomma, sarebbe più che necessario un intervento quantomeno chiarificatore del socio pubblico, che invece resta del tutto silente ed a quanto pare non operativo.
In un quadro di questo tipo, mentre alcuni sindacati prima iperattivi si sono inabissati al limite del diventare gialli, altri stanno provando a mobilitare il personale verso azioni di protesta che costringano le istituzioni ad occuparsene.
Dopo qualche inciampo burocratico, la procedura per giungere allo sciopero proclamato da CGIL e CISL pare si stia completando.
Infatti, dopo l'incontro di conciliazione presso l'Ufficio Regionale del Lavoro risolto negativamente, arriva l'ultimo tentativo presso la prefettura di Catania. Chissà se l'amministratore unico della SCMC Mario Balsamo darà finalmente qualche risposta agli inquietanti interrogativi posti dai sindacati.
Esperito questo, i sindacati potranno finalmente chiamare i lavoratori alla protesta, fermo restando che il problema è eminentemente politico e istituzionale.