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Bolkestein: lettera della Commissione Ue contenente il parere motivato dell’esecutivo europeo sul dossier delle concessioni dei Balneari, è stata inviata a Roma. L’invio della missiva sancisce un passo avanti nella procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato adeguamento alla direttiva Bolkenstein.
Il titolo della missiva – Concessioni balneari in Italia – Violazione della Direttiva e dei Trattati in funzione dell’Ue – con il parere motivato dell’esecutivo europeo è visibile nella pagina web della Commissione che contiene e aggiorna gli atti relativi alle procedure di infrazioni aperta. La data riportata è quella di ieri 16 novembre. Contrariamente a quanto accade di prassi, tuttavia, la lettera non è stata indicata nel comunicato stampa comunitario che, il giovedì, dà gli ultimi aggiornamenti sulle procedura. Di conseguenza, al momento, la lettura del parere motivato non è disponibile. Uno Stato membro, una volta che riceve il parere motivato della Commissione su un caso specifico, ha due mesi di tempo per rispondere e adeguarsi alle norme Ue.
Reazione di Josè Marano
La notizia dell’invio della lettera di infrazione con parere motivato dell’UE all’Italia certifica il fallimento della strategia italiana sulle concessioni balneari e, di conseguenza, l’inettitudine di governo siciliano che attendeva Roma per disciplinare un settore strategico per l’economia della nostra Isola”.
Lo afferma la deputata regionale M5S Jose Marano, vicepresidente della commissione Ambiente dell’Ars.
“Nella lettera inviata dall'Ue all'Italia - dice la deputata - si legge che le proroghe indiscriminate delle concessioni balneari in essere fanno divieto agli enti concedenti di procedere all'emanazione dei bandi. Forse il governo Meloni pensava di superare il mancato adeguamento alla direttiva Bolkestein mappando le coste italiane e dichiarando non scarsa la risorsa spiaggia, ma ciò non è stato sufficiente e oggi questo potrebbe portare ad una maxi sanzione all’Italia che andrebbe a gravare sui cittadini, ma, soprattutto, sulle tante imprese del settore che non sanno come pianificare il proprio futuro”.
“Adesso – conclude la deputata M5S - il governo italiano ha due mesi per rispondere alle contestazioni dell'Ue ma mi auguro un intervento immediato del governo Schifani, con una messa a bando delle spiagge al fine di ripristinare la trasparenza e la legalità delle concessioni e ridare serenità all’intero comparto. Con un’interrogazione depositata a marzo avevo chiesto al governo quali iniziative intendesse intraprendere per garantire e tutelare la libera concorrenza in materia di concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. Ma ad oggi non abbiamo avuto alcuna risposta”.