Catania inguaiato. O meglio inguardabile. Al Massimino l'Avellino vince 2-0 con le reti al 10' di Marconi e al 28' della ripresa con Gori, gettando nello sconforto totale l'ambiente rossazzurro. SI tratta della terza sconfitta in 6 partite giocate in casa (Crotone, Foggia e Avellino) ma soprattutto è venuta a mancare la reazione; gioco evanescente, Luca Tabbiani con le idee confuse e che ha ripiegato sullo schema 4-3-3 (con Mazzotta e Ladinetti assai deludenti), ma il Catania non ha giocato una partita gagliarda, una partita tutto cuore, per intenderci. E per di più nel giorno in cui la partita è stata trasmessa in diretta su Rai 2. Per la storia, l'ultima vittoria dell'Avellino a Catania risaliva al 1948, cioè 75 anni fa.
Il gol dell'Avellino su una punizione deviata da due giocatori etnei, il rigore sbagliato da Chiricò sullo 0-1, qualche episodio sfortunato, certo; ma tutto questo non può giustificare una prestazione scialba, al di là dell'analisi di Tabbiani che a fine gara ha detto che non ha nulla da rimproverare ai suoi per quello visto nell'arco dei novanta minuti.
Vertice societario allo stadio
La società invece si è riunita a fine gara in un box allo stadio per fare il punto della situazione e analizzare il contesto, presente anche il patron Rosario Pelligra.
Tabbiani in sostanza è arrivato al capolinea. Si attende solo il nome del sostituto anche se mercoledì i rossazzurri saranno nuovamente in campo per il recupero del match con il Brindisi. Il tecnico del Catania è stato vivacemente contestato dal pubblico e in particolare dalla Curva Sud con tanto di striscione esposto dopo il vantaggio dell'Avellinio. Dopo il raddoppio degli irpini, un altro striscione è stato esposto sempre dalla Curva Sud che recitava “Società e dirigenza più umiltà meno presunzione…questa la nostra posizione”.
Insomma tanta delusione, tanti fischi e qualche tensione di troppo anche in tribuna con Marco Biagianti che ha avuto un alterco con un tifoso che contestava l'operato della società. I nomi sull'agenda della società? Giovanni Ferraro e Silvio Baldini ma potrebbe spuntare in serata un nome a sorpresa.
Il problema deve essere chiaro a tutti: l'allenatore ha le sue responsabilità, ma anche la società (Laneri potrebbe spiegare meglio le sue scelte) che ha scelto staff tecnico e giocatori (parecchi gli svincolati).