Addio Laura. A 13 anni da quell'infernale primo luglio. Un sorriso spezzato, una vita distrutta. E' morta a 47 anni Laura Salafia, la studentessa della facoltà di Lettere che il 1 luglio del 2010 fu resa tetraplegica da un proiettile vagante che la colpì nel tratto cervicale della colonna vertebrale mentre, in piazza Dante a Catania davanti alla sede del suo indirizzo di studi universitari: stava andando a pranzo con alcuni colleghi dopo avere superato un esame di laurea. Quel sorriso soffocato da un gesto criminale
Per la sparatoria è stato condannato a 16 anni e sei mesi di reclusione Andrea Rizzotti, il cui obiettivo era un pregiudicato che lo aveva poco prima insultato. Dopo l'incidente Laura Salafia trascorse 16 mesi in terapia in un centro specializzato di Montecatone, vicino Imola, prima di rientrare a Catania in una casa attrezzata appositamente per lei dove viveva.
Nel 2011 ha iniziato a collaborare con il quotidiano La Sicilia pubblicando periodicamente un suo "diario aperto" poi raccolti nel volume Una forza di vita edito della Dse. Il 10 settembre 2016 Laura Salafia ha incontrato Papa Francesco in piazza San Pietro. Nel 2021 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l'ha insignita del titolo di Cavaliera al merito della Repubblica. Il 9 giugno scorso ha ricevuto dall'università di Catania la laurea magistrale honoris causa in Filologia moderna.
Trantino: "Intitoleremo a Laura un luogo evocativo"
Il sindaco Enrico Trantino, gli assessori della giunta e tutta l'Amministrazione comunale di Catania esprimono "unanime cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia e dei tanti amici per la scomparsa di Laura Salafia". Lo afferma una nota del Comune di Catania. "Per tredici anni - ha detto Trantino - la sua sofferenza ha interrogato le nostre coscienze di cittadini su un atto di violenza che ha colpito una ragazza innocente, ingiustamente vittima di una cinica sorte. Faremo in modo di ricordarla in modo perenne con l'intitolazione di un luogo evocativo della città di Catania affinché il suo modello di donna di cultura, esemplare e coraggiosa, che ha mostrato insuperabile attaccamento alla vita, nella gioia e nel dolore, rimanga un esempio anche per le future generazioni".