«Noi abbiamo bisogno di Voi!» Questa la frase emblematica e riassuntiva dell’inaugurazione del tredicesimo corso di base tenuta dall’associazione dei Volontari Ospedalieri Italiani presso l’ospedale Cannizzaro di Catania.
La richiesta di aiuto, seguita da un grazie sincero da parte di tutti i medici coinvolti nel progetto dell’associazione Voi, è il simbolo di una sanità pubblica fallimentare e di conseguenza del necessario intervento delle associazioni di volontariato. «Senza i volontari la cura dei pazienti sarebbe incompleta » afferma Antonio Granata (direttore del reparto di nefrologia e dialisi al Cannizzaro) «a causa dei continui tagli alla sanità pubblica e al sempre crescente sovraccarico dei medici da pratiche burocratiche, diventano problemi da risolvere e non individui di cui prendersi cura».
«Viviamo nel benessere» Pellicanò sui conflitti…
Voi, nata tredici anni fa dall’operosità e la dedizione della presidente fondatrice, Dina Castronovo, oggi conta più di 360 volontari ed opera in 55 reparti dei principali ospedali della Sicilia, tra cui l’ospedale Garibaldi di Nesima e il Cannizzaro. Al convegno di inaugurazione per i corsi di base dei nuovi volontari (ad oggi 150, ma il numero è in aumento) ha presenziato, insieme ai primari dei reparti di pediatria, ematologia, psichiatria e dell’Ospis pediatrico di Nesima, il presidente onorario il manager della sanità Angelo Pellicanò che schiettamente ha affermato: «Vivere in un paese dove non c’è la guerra è un grande privilegio» -rivolgendosi ai giovani nuovi volontari- «l’esperienza del volontariato risveglia nei ragazzi l’importanza di entrare in relazione con l’altro e di apprezzare lo stato di benessere in cui viviamo, non è poco in questa fase storica che stiamo vivendo». In sala, infatti, tra i nuovi volontari, presenti anche trenta ragazzi del liceo scientifico Ettore Majorana, che accompagnati dai loro insegnanti, inizieranno il percorso formativo per diventare volontari ospedalieri.
Nessuna retorica: i medici parlano ai volontari
«Senza i volontari non saremmo riusciti a sopravvivere nemmeno alla crisi pandemica del covid»; una dichiarazione forte, quella del vicepresidente dell’ordine dei medici di Catania e commissario dell’emergenza Covid al Cannizzaro, dott. Pino Liberti. Così come questa, le altre affermazioni dei primari, fatte durante la cerimonia d’inaugurazione di questo ultimo corso, sono schiette e prive di retorica. Il grazie sincero e la convinzione di credere in un progetto comune è tangibile sin dal primo momento. Altrettanto evidente è il rapporto di fiducia che lega i medici con la presidente Dina Castronovo e i volontari dell’associazione Voi. «Diventerete operatori di solidarietà» dice con speranza la dottoressa Silvana Russo, soffermandosi poi sull’importanza della formazione per i nuovi volontari: «Nei nostri reparti non c’è spazio per alcun tipo di improvvisazione, ecco perché nel corso di base spiegheremo i confini entro cui potrete agire».
Volontari ospedalieri: un ponte tra medici e famiglie
Tagli alla sanità, maggiore responsabilità ed esposizione mediatica dei medici, tasso di anzianità in aumento tra i primari. Questi i dati oggettivi raccolti dalle testimonianze dei primari del Garibaldi, Cannizzaro e del Vittorio Emanuele: centri nevralgici del sistema ospedaliero di Catania. Ad aggravare la questione sulla sanità è l’aumento dei tassi di povertà ed ignoranza. A sollevare la questione durante il convegno di VOI presso l’ospedale Cannizzaro è il dottor Cacciaguerra, direttore del reparto di chirurgia pediatrica «i volontari risultano fondamentali per la creazione di un punto tra noi e le famiglie che spesso non hanno gli strumenti per comprendere le scelte migliore da prendere per i propri figli», la fiducia e la collaborazione tra medici è famiglie ecco come, quando questa viene a mancare, entrano in gioco i volontari ospedalieri che diventano un punto centrale per rendere completa la cura degli individui.