Nuovo capitolo scommesse. E fango sul calcio. Non solo Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo: la procura di Torino ha in mano altri dieci nomi di calciatori. Che potrebbero aver scommesso online illegalmente. L’indagine sul bianconero venuita fuori il 10 ottobre scorso e l'ingresso in scena di Fabrizio Corona ha accelerato le mosse degli inquirenti. Che ieri hanno interrogato Tonali e Zaniolo a Coverciano e hanno consegnato ai due gli avvisi di garanzia. Un particolare: la Figc era stata informata nello scorso agosto (a far sapere tutto alla federazione è stato l’avvocato di Fagioli). Le indagini le coordina il pubblico ministero Manuela Pedrotta. I poliziotti hanno anche sequestrato ai giocatori gli smartphone con cui si collegavano alla piattaforma clandestina. Il blitz doveva scattare dopo la partita con Malta. Ma la fuga di notizie ha accelerato tutto.
L’inchiesta
In base all’articolo 720 del Codice Penale chi partecipa al gioco d’azzardo rischia un arresto fino a sei mesi e un’ammenda di 516 euro. Le pene sono aumentate a chi scommette cifre rilevanti. L’inchiesta nasce dalle piattaforme di scommesse illegali ma ad oggi non si può escludere che qualche tesserato abbia scommesso addirittura su partite della propria squadra. «Ho scommesso su partite di calcio», aveva ammesso il giocatore bianconero. Escludendo però di averlo fatto sulla Juventus. Agli atti invece ci sarebbero prove che coinvolgono Zaniolo e Tonali: entrambi avrebbero scommesso. Ma gli investigatori vogliono anche capire l’entità delle scommesse e se qualcuno si sia indebitato per giocare.
Corona ha accelerato l'indagine
L’accelerazione dell’indagine è arrivata proprio per “colpa” di Corona. Che ieri ha annunciato sul suo canale Telegram e sul suo sito DillingerNews che nel pomeriggio avrebbe fatto i nomi di due scommettitori. L’agenzia di stampa Ansa ha scritto che tra gli altri ci sarebbe uno dei nuovi beniamini della Curva Sud dell’Allianz Stadium. Ieri la Squadra Mobile si è precipitata a Milano dove ha ascoltato l’ex re dei paparazzi che peraltro non è indagato. Da fonti investigative citate da La Stampa risulta che Corona «è molto ben informato» sull’inchiesta. Lui stesso ha parlato di un dossier che riguarda la vicenda e che sarebbe in suo possesso. La sua fonte sostiene che Zaniolo abbia scommesso mentre era in panchina per una partita di Coppa Italia con la sua squadra dell’epoca, la A.S. Roma. I personaggi coinvolti dietro la piattaforma priva di licenza potrebbero condurre anche alla criminalità organizzata.
I 10 giocatori coinvolti, 3 piattaforme
Secondo la Repubblica sarebbero in totale dieci i giocatori coinvolti. Tra questi c’è anche un altro juventino, ma, sostiene il quotidiano, non di primo piano. E altri calciatori di Serie A. Le piattaforme illegali su cui avrebbero scommesso sono almeno tre. L’inchiesta nasce da un’agenzia di scommesse regolare alla quale erano però collegati computer che portavano a siti senza i permessi per operare in Italia. Si tratta di sistemi che spesso vanno ad incrociarsi con il riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata. Fagioli avrebbe giocato «centinaia di migliaia di euro». A lui la polizia è arrivata tramite un’agenzia Eurobet con sede a Torino. Quando ha saputo dell’indagine, Fagioli ha avvertito la Federcalcio. Ma ha anche consegnato il suo cellulare. Proprio da questa mossa hanno origine le mosse di ieri.
Le scommesse
Perché agli atti ci sono le chat di Fagioli con una serie di compagni in cui si parla esplicitamente di scommesse. Sono una decina, dice il quotidiano. Tra questi un compagno della Juve di seconda fascia. Ci sono anche Tonali e Zaniolo. Dal cellulare non c’è la prova certa che i due abbiano scommesso. Ma i messaggi, aggiunge la Repubblica, sono inequivocabili. Il sito di Tonali sarebbe worldgame365.me. Quelli di Zaniolo sarbbero Evoz9.fx e Gaming.net, entrambi illegali. Poi c’è Corona. L’informazione potrebbe essergli arrivata da «ambienti calcistici milanesi», o viceversa da una fonte all’interno della Figc.