Nelle prime ore di questa mattina sono scattate le manette su alcuni soggetti coinvolti in un giro di truffe ai danni dello Stato ipotizzato dalla Procura e sostenuto dal Gip di Catania.
Il provvedimento è stato emesso a carico di alcune persone accusate di associazione a delinquere finalizzata a truffare lo Stato, con l’aggravante di avere agito per agevolare la famiglia di Cosa nostra etnea.
Truffe ai danni dello Stato con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’affermazione sul territorio dell’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano. Sono queste le accuse per le quali la Polizia di Catania ha arrestato dieci persone. L’inchiesta è relativa ai benefici e a indebiti finanziamenti ottenuti per fronteggiare l’emergenza covid. Il Tribunale ha anche disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, della somma di 380 mila euro.
Custodia in carcere
1. Paolo Marragony, 50 anni;
2. Alessandro Mirabella, 62 anni;
3. Andrea Pappalardo, 47 anni;
4. Michele Adolfo Valerio Pilato, 65 anni;
5. Gabriele Santapaola, 39 anni.
Cinque successivi sono sottoposti cumulativamente alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria:
6. Alberto Angelo Casisi, 32 anni;
7. Paolo D’Angelo, 62 anni;
8. Concetto Massimino, 56 anni;
9. Paolo Monaco, 38 anni;
10. Claudio Nicotra, 46 anni
Il profitto delle attività si sarebbe aggirato intorno ai 380mila euro. Di cui avrebbero beneficiato non solo i destinatari della misura cautelare ma anche altre persone che hanno avuto accesso ai finanziamenti (erogati per fronteggiare l’emergenza da Covid-19).
Sotto la lente d’ingrandimento della magistratura sarebbero finiti diversi liberi professionisti titolari di Partita Iva. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo delle somme, anche per equivalente.
Per il blitz sono entrati in azione oltre cento uomini del Servizio Centrale Operativo della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione Crimine.