di Rosario Cardillo
Ridateci la Catania - Etna. Come un'eco tra i tornanti etnei, è questa la sintesi degli appassionati, dopo le vicissitudini che hanno portato all'annullamento dell'edizione 2023.
Sono poche le gare, che possono vantare un seguito e un interesse come la cronoscalata etnea.
Con un pubblico sempre passionale e numeroso, e i più grandi interpreti della disciplina ad afforntare i tornanti del vulcano attivo più grande d'Europa, questa competizione ha scritto pagine memorabili del motorsport siciliano e non solo.
Basti pensare ai racconti che ancora oggi riecheggiano nelle officine, nei team e nei bar, ogni qualvolta si parli di automobilismo in Sicilia, si arriva sempre alla Catania Etna e la sua storia, che ha visto nomi illustri sfidati da appassionati del posto, un mix di professionisti e amatori che, perfettamente equilibrati, hanno sempre fatto di questa cronoscalata, quasi il contorno di quella che era a tutti gli effetti una settimana di festa per pubblico, piloti e tutti i componenti che servivano per realizzare una competizione da numeri straordinari, d'iscritti e presenti tra gli spalti naturali del vulcano Etna.
Numeri straordinari, che chiaramente, si riflettevano sulle attività commerciali di Nicolosi e dei paesi limitrofi, sia nei giorni della stessa gara, che negli anni a seguire, dove, conosciuto l'ambiente meraviglioso del parco dell'Etna, meccanici e piloti che conoscevano le ambientazioni nei giorni di gara, decidevano di tornare per passare i propri giorni di vacanza.
La Catania - Etna vanta anche la "nascita" della passione per l'automobilismo sportivo di centinaia di appassionati, che fin da bambini vedevano affrontare le strade costeggiate dalla lava, da quegli uomini amanti del pericolo su quattro ruote, i cavalieri del rischio, che facevano sognare e fantasticare grandi e piccoli.
Come un passaggio naturale, per tanti i sogni, sono divenuti realtà, in molti infatti, hanno partecipato a questa gara proprio perché da li ne è scaturita la passione.
Ne avevamo visto il ritorno dopo una lunga pausa durata dieci anni, un decennio in cui molti avevano perso le speranze di poter sentire nuovamente l'eco dei rombanti motori, tra il verde e il "nero" lavico del vulcano.
Un ritorno che tanto ha fatto discutere, per la partenza spostata "più in alto" a causa della impraticabilità della parte iniziale, e sopratutto, il divieto della presenza del pubblico, prima dovuti alle restrizioni dovute alle misure di sicurezza anticovid, e poi mantenute.
Come detto, il pubblico è la parte fondamentale che rende unico qualunque tipo di spettacolo.
Come una partita di calcio o uno spettacolo teatrale, senza spettatori, una cronoscalata perde quasi il motivo di esistere.
A differenza della Giarre - Montesalice - Milo, altra gara in provincia di Catania colma di passione, e senza pubblico (per la stessa scusa della competizione etnea) che riesce a soccombere alla mancanza di spettatori, con la piazza del comune di Milo che fa da "palco" all'arrivo della competizione, la Catania - Etna risulta isolata in partenza e arrivo aggravando le conseguenze della chiusura al pubblico.
Ci sarà una soluzione?
Noi speriamo di non dover parlare più della Catania - Etna al passato, ma che chi può, punti a un rilancio immediato e faccia tornare la gara, un gioiello sportivo e turistico del presente dell' automobilismo sportivo italiano.
D'altronde, questa gara è teatro, come detto, di centinaia di sogni e sognare non costa nulla.