Il territorio siciliano è ricco di opere d'arte naturali: oasi, parchi e riserve mozzafiato. Luoghi di cui ci si dovrebbe prendere cura non solo in quanto patrimonio naturale, ma anche in quanto potrebbero costituire una forte attrattiva turistica. Spesso, però, questi luoghi non sono né protetti, né valorizzati, al contrario, sono abbandonati all'incuria. L'esempio lampante è lo stato del percorso che porta alla Cava del Carosello, situata nel cuore di Noto Antica. Cava Carosello è un angolo incontaminato, un'oasi incantata popolata da fauna e piante rare. Un luogo che però, seppure mozzafiato, non è altrettanto valorizzato dall'ambiente che lo circonda e che ne permette il raggiungimento. Staccionate crollate, composte da legni marci, i cui chiodi sono fuoriusciti. Cancelli chiusi al pubblico, i cui metalli sono arrugginiti. Per non parlare della segnaletica, rovinata e legata a degli alberi solamente tramite dei fili di corda.La necessità di un intervento è da appellare alle amministrazioni competenti, delle quali però, le guide naturalistiche lamentano l'impossibilità di interlocuzione. “In Sicilia, in questo momento, dal punto di vista formale, la nostra figura professionale in quanto guide naturalistiche è molto ambigua. Ci ritroviamo in una situazione in cui la guida turistica reclama determinate situazioni e che non possono rimanere in un tavolo ristretto. Le istituzioni regionali e nazionali non possono disattendere quello che è il nostro ruolo nei territori della Sicilia e la necessità di valorizzarlo”, , guida naturalistica della , nel format Sviluppo Sostenibile realizzato da Sicra Press in collaborazione con . Le guide lamentano l'assenza di un riconoscimento concreto della loro figura professionale e non solo: non vi sono interlocutori amministrativi che accolgano le lamentele. In Sicilia, purtroppo, è comune lo stato di abbandono delle aree di pregio. Si pensi anche al ponte dei Saraceni, dove qualcuno ha abbandonato una Smart vandalizzata.L'appello delle guide è rivolto a tutte le istituzioni competenti, nonché ai sindaci e ad ogni cittadino: bisogna intervenire, bonificando e rendendo fruibili tutti i luoghi preziosi del territorio siciliano. E intanto sono stati ritrovatri materiali ferrosi arrugginiti, pneumatici, materiale di risulta edile, plastica, cartelloni stradali, accumulatori e parti meccaniche di veicoli e, persino, una cella frigorifera, dai carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, nel Messinese; si tratta di due discariche abusive all’interno del territorio del Parco dei Nebrodi. La prima, 70 metri quadri, si trovava nel Comune di Cesarò; la seconda, 1.510 metri quadri, in quello di San Teodoro. Quattro persone presunte responsabili a vario titolo di raccolta illecita e deposito incontrollato di rifiuti sono stati denunciate alla Procura di Catania.Cava del Carosello: un luogo fiabesco, il cui cammino sembra risalire alla preistoria
esordisce Carmelo Nicoloso
Lagap
Siciliana Maceri e Servizi SrlParco dei Nebrodi sfregiato: 2 discariche