Un finale riscritto più volte, il Catania stavolta illude il Massimino e contro la Sancataldese rimedia solo un pari. In tre confronti stagionali, il Catania non è andato oltre il pareggio contro i verdeamaranto e nel primo confronto di Coppa Italia, i rossazzurri furono eliminati ai tiri di rigore. Il Catania dunque soffre e non centra la 15ª vittoria consecutiva che sarebbe valso il record della Sicula Leonzio, interrompendo la striscia incredibile di tutte vittorie al Massimino: 15 su 16 partite. Al triplice fischio si è scatenata una rissa in campo - qualche parola di troppo degli esuberanti ragazzini di San Cataldo - che riassume i tesissimi 95’ di gioco. Termina 3-3 con la Sancataldese di Piero Infantino mai doma che gioca un primo tempo in attacco trovando il gol dopo appena 3’ con Baglione e regalando un’autorete al 19’ . Il Catania carbura tardi e da il meglio solo nella seconda frazione di gioco, nell’arco di due minuti centra il tris prima con il subentrato Giovinco e subito dopo con Sarao. Gli ospiti spingono fino al termine e ristabiliscono il pareggio con Deiana (complice Bethers) e Bonanno sul finale. Una sfida di testa e cuore contro l’unica squadra capace di bloccare l’avanzata del Catania dei record per ben due volte in stagione con due pareggi. Al Massimino al cospetto del Catania neo promosso si è presentata la Sancataldese di mister Infantino. I nervi tesi della gara di andata hanno reso infuocato l’atmosfera sugli spalti dove i 14.000 presenti non hanno mai smesso di incitare i rossazzurri contrastando il congruo numero di sostenitori arrivati da San Cataldo. Dopo il massiccio turnover deciso da Ferraro nell’ultima uscita contro l’Acireale, in casa si torna al consueto undici titolare, con unica differenza Russotto dal 1’ al posto di De Luca. Pronti, via. Si parte subito forte, per i verdeamaranto il primo affondo si rivela decisivo. La Sancataldese al 3’ sblocca il risultato con Baglione che dalla distanza insacca alle spalle di Bethers. Il Catania alza la testa e spinge sull’acceleratore, ma superare la trequarti avversaria non appare semplicissimo, la squadra di Infantino è ben messa in campo e chiude gli spazi. Il pareggio si ristabilisce solo al 19’ con l’auto gol di Brumat, che nella mischia in area erroneamente spinge dentro la sfera. Al 23’ Vitale sfiora il vantaggio con la difesa verdeamaranto che salva sulla linea di porta e illude il Massimino. Preoccupa la condizione di Somma che al 28’ chiede il cambio immediato e accusa un dolore alla coscia sinistra, subentra De Luca. Al 42’ Sarao sugli sviluppi di un corner dalla vicinanza cerca lo specchio della porta, ma Dolenti è attento e blocca. La prima frazione di gioco termina in parità dopo i 2’ di recupero assegnati dal direttore di gara, nervi tesi sul finale ma le proteste si plafono prima di rientrare negli spogliatoi In avvio di ripresa i rossazzurri alzano i ritmi, De Luca tenta invano la conclusione di girata su assist di Rapisarda. 11’ batti e ribatti in area del Catania che termina in rete ma si alza la bandierina del fuorigioco. La svolta è arrivata in appena due minuti. Al 15’ Giovinco appena subentrato guadagna una punizione dal limite che lui stesso batte. Deciso, incisivo e forte tira rasoterra e spiazza Dolenti che nulla può. Appena 120 secondi dopo è Sarao a firmare il tris con una ripartenza veloce, solo attraversa la trequarti e di sinistro mette trova la porta. Catania respira, Ferraro effettua i cambi e inserisce Buffa per Chiarella e Litteri per Sarao. I verdeamaranto non si perdono d’animo e seppur con maggior difficoltà cercano di accorciare le distanze, e riescono nell’intento al 39’ con Deiana (subentrato dalla panchina) che insacca in rete un eurogol dal limite dell’area, con la complicità di Bethers, poco reattivo slla stangata entrale del giocatore nisseno. E poi ci pensa Bonanno a riscrivere totalmente il finale, siglando la rete del 3-3 (spizzata di testa con la difesa etnea dormiente) che decreta un finale sorprendente. Al triplice fischio accade di tutto, un giocatore verdeamaranto attacca inaspettatamente Lorenzini, da lì in poi poco si capisce e la terna arbitrale (tutta al femminile) fatica a far mantenere l’ordine, con Debora Bianchi della sezione di Prato che controlla in modo scrupoloso il poco edificante atteggiamento di alcuni giocatori che invece di rientrare negli spogliatoi inscenano gesti e atteggiamenti da bulletti, provocando inevitabili reazioni a catena. Uno spettacolo indecoroso senz’altro poco piacevole, al di là del risultato. Nisseni mai domi
La partita: una buona Sancataldese frena il Catania
La ripresa: si ribalta tutto, ma si chiude in parità
Bulletti travestiti da giocatori