Tante le realtà che fuori dalla vita quotidiana delle grandi metropoli prendono forma, non curandosi dello spazio e del tempo di ciò che avviene all'esterno.
La comunita' di Gerico: frutto di accoglienza e comprensione
E' il caso della comunità di Gerico, nei pressi di Vittoria che ormai da qualche anno opera come centro di prima accoglienza dei migranti e che, ricevendo i fondi dall'Unione Europea per l'accoglienza, garantisce vitto, alloggio e assistenza medica a più di 100 ospiti. La comunità di Gerico nasce da un' iniziativa di Padre Beniamino Sacco che assecondando la vocazione dell'accoglienza verso i bisognosi ha fondato il centro di accoglienza Spirito Santo garantendo, ancor prima che la comunità di Gerico venisse istituita come centro di prima accoglienza, sostegno ai migranti in difficoltà. "Ero solo un ragazzo quando ho capito di voler dedicare la mia vita agli altri."
"Potevo arrendermi ma ho deciso di non farlo"
Padre Beniamino nel raccontare la sua storia ricorda della difficoltà iniziale nell'accogliere i migranti. "Il salone della chiesa era stracolma di gente che litigava e che si sentiva in trappola" -racconta- " Un giorno uno dei ragazzi mi ha puntato un coltello in pancia.' "Potevo arrendermi e chiudere tutto ma ho deciso di non farlo, ho capito che il disagio e le difficolta' che vivevano loro erano troppo più grandi rispetto alle mie." Fin dagli anni ottanta, infatti, le porte della parrocchia Spirito Santo sono state aperte in nome della solidarietà e della voglia di creare comunità armoniose e luoghi di riferimento.
Operatori uniti nell'accompagnare i migranti nel processo di integrazione
Numerosi gli operatori che hanno trovato lavoro nel centro: assistenti sociali che si occupano di accompagnare ogni migrante nelle lunghe trafile burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno o l'asilo politico; mediatori culturali e psicologi specializzati che supportano giorno per giorno adulti e bambini nel cercare di ricucire ferite profonde. Le difficoltà nel gestire il centro sono molteplici e la fatica del duro lavoro degli operatori non è sempre gratificata dal clima della comunità. «Il nostro lavoro - sottolineano gli operatori - è in realtà parte integrante della nostra vita, perché ci dedichiamo giornalmente alla cura di ogni fragilità; spesso il nostro ruolo da mediatori è fondamentale per unire le culture differenti che il più delle volte si scontrano".
L'Europa delle meraviglie e altre storie inventate...
"Molti dei migranti che arrivano in Italia" racconta Ivana, che lavora nel centro come mediatrice culturale, " si chiedono se sono stati riportati in Africa". La delusione e l'incredulita' dei ragazzi sbarcati, nasce dall'inefficienza e dall'assenza di supporto da parte dello Stato Italiano. Le storie che infatti vengono narrate alle famiglie e agli amici che sono rimasti nel loro paese di origine, riguardo alla " meravigliosa Europa", sono spesso inventate per non deludere i genitori che hanno sacrificato molti soldi per permettere ai figli di emigrare. Di conseguenza, il circolo vizioso di notizie false diffuse dai migranti che arrivano in Italia, aumenta inevitabilmente il desiderio di partire e trovare condizioni migliori in chi si trova ancora nel proprio paese d'origine.
Le conseguenze di un sistema burocratico che intrappola i migranti
"La verità"- confessa Paolita, l'assistente sociale- E' che la volontà della maggior parte dei migranti non è di restare in Italia ma di spostarsi in altri stati Europei." Se, infatti, il centro di prima accoglienza per definizione dovrebbe accogliere i migranti solo in una prima fase: fino all'ottenimento dei documenti e dell'approvazione dell'asilo politico; la burocrazia italiana, non fa che allungare i tempi di attesa generando frustrazione e rassegnazione in molte famiglie, che ormai vivono nel centro da sette anni. "In tanti si arrendono all'attesa e scappano dal centro dandosi inevitabilmente ad azioni a delinquere." I migranti che decidono di abbandonare il centro, infatti, sono sprovvisti di documenti e consequenzialmente non possono ottenere un contratto regolare. E' fondamentale spiegare ai ragazzi che cercano lavoro, di accertarsi di non firmare contratti falsi. "C'e molta cattiveria e sono tanti che si approfittano della debolezza dei migranti e della loro disperata necessita' di trovare un lavoro." Un ragazzo Nigeriano", continua a raccontare Paolita, " una volta e' stato bendato e portato sul posto di lavoro cosi' che non potesse riconoscere la strada e tornare a chiedere la paga, che ovviamente non gli e' stata data."
Tensioni interne ed esterne: le difficolta' nel cercare di creare una comunità
Nel centro sono molteplici le etnie ( Tunisini , Nigeriani, Ghanesi , Ucraini ecc) che provano a coesistere generando spesso tensioni difficili da placare. Il vissuto pesante e tormentato dei tanti che scappano da guerre, povertà e torture atroci ostacolano inevitabilmente le relazioni umane e l'impossibilità di creare dei momenti comunitari, dove tutti possano sentirsi partecipi della condivisione di spazi comuni che per la maggior parte di loro sono diventati una vera e propria a casa. Gli operatori raccontano di aver provato piu' volte a organizzare feste in cui tutti si potessero incontrare e vivere momenti piacevoli insieme ma sono sempre state poco partecipate. "Il segreto e' comprendere le storie di tutti e non forzare i momenti comunitari."Inoltre, il rapporto con l'opinione pubblica è sempre più difficile, le assistenti sociali infatti sottolineano quanto negli ultimi anni la questione migranti sia peggiorata non solo nell'organizzazione dei centri ma anche e soprattutto nell'incontro/scontro con l'esterno. Le difficoltà, a detta degli operatori, sono sorte all'avvento del governo di Salvini che ha legittimato sentimenti di odio nei confronti dei migranti e ha promulgato fake news alimentando un fuoco che arde ormai inarrestabilmente. Anche nello stesso comune di Vittoria, che ormai da anni ospita la comunita' di Gerico, gli abitanti guardano con occhio diffidente alle azioni di Padre Beniamino Sacco non cogliendone la purezza della scelta di accogliere e le difficolta' verso cui va incontro giornalmente.[gallery ids="67871,67872,67873,67874,67875,67876,67877"]