Ancora gui per la Regione Siciliana. La Corte costituzionale infatti, ha bocciato la legge con cui la Regione Siciliana nel 2021 aveva riaperto i termini per il condono edilizio di opere abusive realizzate in aree sottoposte a vincoli idrogeologici, culturali e paesaggistici. Con la sentenza numero 252 la Consulta ne ha dichiarato l’illegittimità costituzionale.
Ecco la sentenza
I giudici hanno ritenuto quelle norme lesive della riserva allo Stato della tutela dell’ambiente, “in quanto in contrasto con la normativa statale di riferimento”, il decreto-legge. 269 del 2003. La Corte ha dichiarato incostituzionale, stavolta con la sentenza 251 , anche una disposizione della legge della Regione Lombardia n. 23 del 2021, che, in assenza di un piano paesaggistico elaborato congiuntamente dallo Stato e dalla Regione, consentiva l’ampliamento della superficie dei fabbricati da destinare ad attività agrituristica. “Anche in questo caso, il rischio di pregiudicare scelte di tutela del paesaggio che devono essere necessariamente condivise comporta la violazione della competenza statale stabilita dall’ art. 117 (secondo comma, lettera s), della Costituzione” spiega la Consulta in una nota.
Esulta Giuseppe Alfieri
“La sentenza della Corte Costituzionale è davvero importante, almeno per due ragioni", afferma Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia: "La prima, perché definisce con assoluta chiarezza una volta e per tutte i limiti del legislatore regionale in relazione a quelle materie che invece sono assegnate dalla nostra Costituzione alla competenza esclusiva del legislatore nazionale, ad esempio in relazione alle opere insuscettibili di sanatoria in virtù delle disposizioni nazionali emanate in coerenza con la materia di potestà legislativa esclusiva dello Stato su tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. In secondo luogo, perché blocca autorevolmente e in punta di diritto, una volta e per tutte, una palese ed evidente forzatura che il legislatore regionale, lo scorso anno, aveva provato a far passare, di fatto ampliando le maglie dell’ultimo condono del 2003 anche agli immobili realizzati abusivamente in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa. La riteniamo una grande vittoria, considerato che Legambiente Sicilia, aveva anche presentato sul punto una memoria alla Corte Costituzionale”.Infine ecco il pensiero del presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani: “Adesso si demoliscano gli immobili insanabili, per ripristinare lo Stato di diritto e la bellezza dei luoghi e per ridurre il rischio per le persone che vivono in strutture o in aree pericolose, come dimostrano tante tragedie avvenute anche recentemente nel paese”.