Si è svolta nella giornata di sabato scorso la tanto attesa presentazione a Scordia del libro Il Notabile. Un appuntamento che per svariati motivi è stato da tempo rimandato. Non sono però mancate le proteste. Alcuni esponenti di Unione Giovani di Sinistra, in un primo momento hanno cercato di irrompere in aula interrompendo la presentazione del libro per poi posizionarsi dinanzi la piazzetta antistante il centro di aggregazione giovanile con uno striscione con scritto "I bambini in mare, tu qui a presentare". Una manifestazione di protesta pacifica su quanto avvenuto al porto di Catania in relazione agli sbarchi; una manifestazione controllata senza tensioni dagli uomini della Digos.
Il Centro di Aggregazione Giovanile si veste nuovamente di cultura
Nello Musumeci Ministro per le Politiche del Mare e per il Sud è stato accolto dal primo cittadino Franco Barchitta e dall'assessore alla Cultura Gabriele La Magna. L'evento è stato moderato dalla dott.ssa Lina Scalisi, docente di Storia Moderna all'Università di Catania e da Antonello Piraneo, direttore del quotidiano La Sicilia. Numerose le persone che hanno partecipato all'evento, che hanno ascoltato con interesse, applaudendo con vera ammirazione.Come ha accennato la dott.ssa Scalisi, il titolo non è stato scelto a caso: "È una storia del territorio, di un uomo dell'Ottocento che vive durante il Novecento in una famiglia nobile. La carriera politica del notabile è diversa da quella di un politico di oggi, bisognava avere molte conoscenze e competenze. Ippolito De Cristoforo studiò lontano dalla sua terra, avviò la carriera diplomatica con grande disperazione della madre, sposò una bellissima aristocratica ucraina e nel 1919, con la nascita del partito popolare italiano, in quanto uomo di fiducia di Luigi Sturzo, divenne segretario provinciale del partito popolare. Il partito andò al governo con Mussolini e dopo qualche mese si spacca in due".Lusinghiere le parole di Piraneo: "Nello Musumeci parla ai lettori senza mostrare il proprio pensiero politico. Nel libro si parla molto di politica ma anche dell'uomo, dei suoi sentimenti e degli affetti che lo circondano. Si parla della madre che vorrebbe vicino a sé questo figlio ormai lontano da lei per via dello studio. Si parla del corteggiamento fatto ad una bellissima donna, quella che sarà poi sua moglie. Il libro racconta l'ascesa e il declino di un personaggio politico con diverse sfaccettature. Ippolito De Cristoforo ad un certo punto decise di tornare a casa mostrando una certa indolenza. In questo libro si evince un forte amore per la propria città. Non a caso sono diversi i luoghi di Scordia citati. Nello Musumeci qui lascia al lettore la possibilità di colorare una storia".Il direttore della Sicilia conclude: "Un giornale è strumento di conoscenza e la conoscenza oggi è il più grande potere. Sapere aiuta i giovani a scegliere. Sapere la storia di un personaggio come Ippolito e conoscere la storia di Scordia è un fattore non marginale per costruire una società solida. Il contributo di Nello non è quello di politico ma di giornalista storico che ha compiuto una profonda ricerca delle fonti".
Nello Musumeci nelle vesti di scrittore...
Il Ministro inizia ringraziando l'amministrazione soffermandosi sul lavoro compiuto dall'assessore alla cultura e sull'autorevolezza dei moderatori. Racconta come nasce in lui la volontà di scrivere un libro su De Cristoforo e la curiosità che nasce in lui nello scoprire un personaggio dalle mille sfaccettature."Avevo appena finito un comizio a Scordia quando alcune persone avvicinandosi dissero 'mancu ai tempi di don Popò' . Feci finta di capire e da lì iniziai a documentarmi su questo parlamentare di Scordia e leader della Democrazia Cristiana. Mi incuriosì il personaggio e l'appellativo di Don Popò. Dai miei studi ho scoperto una figura affascinate. Io non sono uno storico ma un giornalista, non professionista, mi reputo però un divulgatore della storia. Ho consultato diversi articoli, l'archivio diocesano di Caltagirone ed ho raccolto testimonianze varie".Continua: "Ippolito era un giovane inquieto che sarebbe diventato ambasciatore in età prematura e che lasciò la carriera per amore di una donna. Uomo di potere che quando cessa di esserlo entra in crisi, si abbandona, viene abbandonato, la gente gli volta le spalle. Rimangono vicini i più leali e fedeli fra questi Rocco Pisasale. Nella stesura del libro sono stato apolitico. Ho voluto compiere un'atto di omaggio a Scordia, mia seconda patria, che mi ha dato e alla quale ho dato. Qui mi sento a casa come nella mia Militello. Mi sembrava giusto che i giovani di Scordia sapessero di questo loro concittadino caduto in un'oblio assordante e immeritato. Non credo esista neanche una strada qui dedicata a don Popò, uomo galante, di solida cultura. Non migliore e non peggiore di tanti uomini politici della sua generazione. Lui in sostanza era un notabile".