La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, L.A.A I.S., mette sotto accusa la carta di qualificazione del conducente, la c.d. CQC, divenuta ormai un incubo per autisti professionali di
aziende private e pubbliche, nonché per i piccoli autostrasportatori.
Titolo abilitativo? Le autoscuole speculano...
“Questo assurdo titolo abilitativo”, afferma la presidente della L.A.A. I.S., Tania Andreoli, “voluto dalla Direttiva europea 2003/59/CE, recepita in Italia con il Decreto Legislativo n. 286 del21/11/2005, ha validità quinquennale e si può rinnovare esclusivamente attraverso la frequenza di un corso di formazione periodica della durata di 35 ore che, per pura speculazione, molteautoscuole, estendono a 50"."Insomma, q
uello che doveva essere uno strumento per incrementare la sicurezza stradale e l’efficienza del settore”, aggiunge il vice presidente, Giuseppe Neri, “...ora si è trasformata in un’arma a doppio taglio nelle mani di autoscuole compiacenti che spesso approfittano della necessità di molti autisti per speculare a loro danno, senza alcun controllo da parte di Istituzioni e Albo Autotrasportatori”.
La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani ritiene che la CQC sia un inutile e pericoloso “doppione”, soprattutto dal 18 aprile 2013, da quando non è più legata alla patente di
guida e, al momento del suo rilascio o del suo rinnovo, non viene più rilasciata una nuova tessera, ma una nuova patente, con l’aggiunta del codice armonizzato ”95” sul retro.
“Le due tipologie di CQC, Merci e Persone”, sostiene la L.A.A.I.S., “sono ormai divenute l’incubo di molti autisti e piccole imprese di autotrasporto che lavorano sul territorio nazionale, in
primo luogo perché spesso è difficoltoso rinnovarle nei termini, infine perché vengono richiesti esborsi in denaro che possono arrivare fino a 1000 euro, al Nord Italia, con corsi organizzati in
orari e in giorni feriali impossibili per chi effettua linea nazionale ed estera”,
La L.A.A.I.S. invita gli autisti e le aziende a segnalare le anomalie che, al momento attuale, vengono indirizzate dal Direttivo al Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili,
nonché alle Compagnie di Guardia di Finanza territorialmente competenti per le debite verifiche, perché non si può speculare sulla sicurezza e su una categoria già ridotta ai minimi termini.
L’Associazione attiverà una campagna di sensibilizzazione, partendo da Catania, affinchè si possa dialogare sui tavoli europei, ritenendo questo titolo inutile e superato.