La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani L.A.A.I.S. prosegue nella denuncia di dinamiche politico-istituzionali che meritano di essere attenzionate e gestite dalle autorità competenti.
Andreoli, la gente deve sapere
"Non possiamo non fare sapere all'opinione pubblica, autisti, autotrasportatori e cittadini semplici", denuncia la presidente Tania Andreoli, "che alle recenti consultazioni elettorali e regionali, si é assistito a una sorta di compravendita di voti e ció ha comportato l'elezione di parlamentari che in un territorio normale siederebbero altrove."
La segnalazione di anomalie rispetto alle operazioni di scrutinio da parte della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani venivano già indirizzate all'indomani dal voto a Prefettura di Catania e Dipartimento Autonomie Locali della Regione Sicilia.
"Ció che é accaduto concretamente", afferma Giuseppe Neri, vice presidente della L. A. A. I. S., "…è che molti dei nostri soci non si ritrovarono con il voto espresso nelle corrispettive sezioni elettorali.
Ricordo che la nostra presidente era anch'ella medesima impegnata nella competizione regionale e non si ritrova nemmeno con il proprio voto nella sezione di appartenenza. "
E'proprio di questi giorni lo scandalo dei voti all'estero e di taluni, che la Sicilia non l'hanno nemmeno mai vista dal finestrino di un aereo, che hanno ottenuto 54. 000 preferenze, così come di altri ancora che, vantando protezioni particolari da parte di leader politici nazionali, hanno raggiunto l'ambito podio.
"Io ho richiesto il conteggio delle schede e mi sono attivata per accedere ai dati delle sezioni elettorali dei rispettivi Comuni del Collegio. Ad oggi silenzio totale."
La L.A.A.I.S. attenziona le votazioni appena celebrate, in quanto é dovere di chi ha ancora un senso civico informare gli elettori ed i cittadini tutti e fare loro comprendere che siamo a una svolta epocale, in cui ognuno di noi deve fare la propria parte prima che la piovra del Sistema in essere divori i pochi spazi commerciali e produttivi rimasti vergini.
L'economia e le famiglie hanno diritto di ottenere risposte concrete, non proclami.