Bisogna sempre trovare il tempo di ascoltare il proprio corpo e prendersi cura di se stessi, prima che sia troppo tardi: è il concetto su cui ormai da quasi due anni insiste Acto (Alleanza Contro il Tumore Ovarico) Sicilia, proponendo iniziative di ogni genere per sensibilizzare e invitare a fare prevenzione.
Pezzi di legami: Acto in piazza per unire arte e prevenzione
“Pezzi di legami. L’arte che unisce”, è questo il titolo dell’iniziativa che avrà luogo domenica 9 ottobre dalle 9:00 alle 13:00 a piazza Università, proponendo un’installazione di land art promossa da Acto Sicilia. La dottoressa Giusy Scandurra, direttore di oncologa all’ospedale Cannizzaro di Catania, spiega nel dettaglio il senso di questa iniziativa: «Faremo un’installazione di arte moderna con oltre 150 copertine di lana fatte a mano, da un’idea nata proprio dalle poltrone della chemioterapia. Ci siamo resi conto che, se alle pazienti mettevamo della lana e dei ferri in mano, loro durante la seduta di somministrazione per via endovenosa di chemioterapia erano in grado di andare altrove con la mente, non si concentravano più sul farmaco che andava in vena, ma chiacchieravano con le vicine di sedia riducendo così lo stato d’ansia durante la somministrazione». Da qui è nata l’idea di opere d’arte nate da coperte fatte a mano, un progetto nato come un modo per starsi vicino, ma diventato poi un vero e proprio “filo” che dalle poltrone di oncologia ha coinvolto pazienti, famiglie e intere comunità.
E dalle poltrone dell’ospedale, l’arte esce e va in piazza, ma non senza un obiettivo ben specifico: «Rivestiremo piazza Università con queste copertine. L’idea - spiega la dott.ssa Scandurra - è stata presa da un’installazione già realizzata in piazza Duomo a Milano (nella foto in basso) da un’associazione antiviolenza, che ha venduto queste copertine a sostegno delle case famiglia delle donne vittima di violenza. Sarà anche da noi un bellissimo colpo d’occhio colorato», ma c’è una finalità ancora più profonda, «la finalità sarà non soltanto - continua Scandurra - dimostrare il valore della comunità e dei rapporti umani, ma fare anche (soprattutto nel mese di ottobre, mese della prevenzione) qualcosa che colpisca le persone e le sensibilizzi sulla problematica dei tumori ginecologici. Abbiamo già parlato, con altre iniziative in questi quasi due anni di attività, la lingua del cinema, della moda, adesso lo faremo con questa land art».
Acto, la prevenzione è fondamentale
L’intento è quello di spingere chi passerà da piazza Università ad andare a fare quella visita ginecologica rimandata da troppo tempo. L’oncologa spiega che «il fine ultimo è, al solito, accendere i riflettori sul tumore ovarico, patologia misconosciuta, tumore su cui non c’è screening e che nel 90% dei casi troviamo in stato avanzato. È necessario che le donne si auto responsabilizzino (con la visita ginecologica annuale, con l’ecografia transvaginale) che ascoltino il loro corpo per evitare che alcuni campanelli d’allarme vadano trascurati». La dottoressa insiste prevalentemente su un punto: «Se il nostro corpo ci manda un segnale, indaghiamolo. Dobbiamo andare alla ricerca del motivo del disagio. Passiamo tanto tempo della nostra giornata davanti ad un cellulare, dobbiamo trovare tempo anche per prenderci cura della nostra salute. L’idea dietro l’iniziativa “pezzi di legami. L’arte che unisce” quindi, è proprio questa: facciamo qualcosa che colpisca la gente, che rimanga in mente e che inviti a fare prevenzione, ad informarsi e formarsi».