Vicenda Pippo Gianni: è tempo delle intercettazioni. Uno stralcio: "Se una cosa che io debbo fare e la posso fare, me lo dite ed io la faccio. Sia con l’assessore Turano, sia con l’assessore Baglieri, sia con l’assessore Cordaro, sono amici miei“. E’ uno stralcio di una conversazione tra il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, arrestato nell’ambito di un’inchiesta per concussione, ed i dirigenti di un colosso della zona industriale, non coinvolti nell’indagine, a cui l’ex deputato nazionale, secondo gli inquirenti, avrebbe chiesto delle assunzioni e un appalto per una ditta locale.
Peraltro dalle intercettazioni si evince che i dirigenti dell’impresa avrebbero, però, sostenuto che le richieste per le assunzioni delle persone segnalate da Gianni sarebbero state in contrasto con le politiche aziendali. Ma Gianni avrebbe insistito con una certa tenacia. Addirittura Gianni avrebbe detto a un presidente della squadra locale di calcio: "O gli chiedo le assunzioni oppure mi danno i soldi. Entrambe le cose non posso chiedergliele..."
Pippo Gianni è ai domiciliari mentre sono a piede libero tre persone, tra cui anche funzionari del Comune di Priolo, iscritte nel registro degli indagati. Tra le contestazioni al sindaco, sospeso per effetto della legge Severino, delle multe annullate, delle richieste di sponsorizzazioni a una azienda in favore di una squadra di calcio locale e la richiesta di proroga di un contratto ad una grossa impresa del Petrolchimico in favore di una ditta dell’indotto.