Lacrime che scorrono, impossibili da trattenere, e che scavano il viso dei numerosissimi tifosi giunti a Torre del Grifo. Tutti: grandi e piccoli, anziani e bambini che tra le braccia dei genitori intonano cori imparati a memoria e urlati fino a perdere la voce. Oggi Catania saluta il Catania, in un caldo pomeriggio primaverile in cui il cielo limpido sopra il centro sportivo di Mascalucia consente di vedere e ammirare l’Etna sempre più maestosa; sventolano le numerose bandiere rossazzurre, una tra tutti riporta le celebre citazione diventata simbolo del tifo organizzato del Catania: “Melior de cinere surgo” perchè l’augurio dei tifosi è proprio che il Catania possa rinascere e fare ancora meglio di quanto fatto in questi 75 anni di storia del club etneo.

Difficile da credere o anche solo da pensare, in un pomeriggio da molti definito di “lutto” che sancisce la fine di un’era, in cui tutto appare nero e l’ultimo spiraglio di luce è ormai un miraggio; dopo anni di incertezze e attese vane si mette un punto. Un ultimo “grazie” a chi per questi colori ha sudato in campo e dietro le quinte; per questo scopo sono stati aperti i cancelli di Torre del Grifo ai centinaia di appassionati che tra commozione e rabbia hanno avuto l’occasione di salutare definitivamente la loro squadra del cuore. Gli uomini di mister Francesco Baldini, anch’essi con il cuore in gola e gli occhi colmi di lacrime hanno concesso ai tifosi selfie, autografi e abbracci di sostegno; qualcuno si è lasciato andare a qualche dichiarazione con la voce rotta, come Andrea Russotto che da anni vive ai piedi dell’Etna e difficilmente avrebbe pensato ad un epilogo così drammatico, altri come il capitano Mariano Izco non hanno avuto la forza per salutare a parole il popolo rossazzurro: un nodo in gola e giù le lacrime; momenti che hanno perfettamente espresso un pensiero comune: Catania, non doveva finire così…Stesso copione con il direttore generale Maurizio Pellegrino anch’esso a corto di parole adeguate a spiegare il proprio stato d’animo, troppo forte l’emozione; proprio Pellegrino ha fatto di tutto e di più per far allungare l’esercizio provvisorio, tentando in extremis con l’avvocato Munzone - in stretto contatto con i curatori fallimentari - di coinvolgere gli sponsor pur di scendere in campo contro il Latina. E ci stava riuscendo, avendo raccolto la cifra di 35 mila euro. Quanto al condottiero, mister Francesco Baldini poco da dire, uomo il cui valore è stato dimostrato in quest’ultimo anno e che chiude la sua esperienza a Catania abbracciando un ultras e simbolicamente la città intera. “Cosa mi mancherà? Tutto di questa città, compresa l’Etna e le sue eruzioni spettacolari…”. Brividi, amarezza mista a rabbia che aumentano ad ogni coro, ad ogni parola, e ad ogni sguardo dei bambini che non possono vantarsi di aver vissuto gli anni d’oro del loro Catania, ma che con la sciarpa al collo ricordano, in un momento così triste, quanto ancora aveva da offrire questa piazza che difficilmente scomparirà dalla mente e dai ricordi di chi l’ha vissuta.