Niente zone gialle, almeno fino a venerdì 30 aprile. Fino a quella data, infatti, saranno confermate le misure ad oggi in vigore che prevedono solo zone arancioni e rosse. Questo emerge al termine della cabina di regia Covid sul nuovo decreto. Il vertice con il premier Draghi è durato poco meno di un’ora: le misure prese dovrebbero durare fino a fine mese e l’unica novità prevista riguarda, dopo Pasqua, il ritorno in classe fino alla prima media anche in regioni in zona rossa. Per il resto è stata scelta la conferma di tutte le restrizioni, in tutto e per tutto. A conti fatti, dunque per il mese di aprile resterà quindi in vigore lo schema attuale, che prevede la presenza di solo zone arancioni e rosse, mentre anche una Regione che dovesse presentare parametri migliori, non potrà passare in zona gialla. L’apertura di bar e ristoranti in vigore fino alle 18, prevista appunto nella fascia gialla, non è stata presa in considerazione neanche con un orario ridotto: i locali quindi resteranno chiusi – con solo asporto e consegna a domicilio consentiti – per almeno un altro mese. In ogni caso, le aree del Paese meno colpite dai contagi, resteranno o passeranno in zona arancione, con tutti i divieti del caso e la riapertura solamente dei negozi. In sostanza non riprendono l’attività neanche cinema, teatri o palestre. Per tutte le attività chiuse arriveranno nuovi rimborsi e sostegni, finanziati dalla richiesta di un nuovo scostamento di bilancio intorno al 10 aprile, come confermato durante la Cabina di regia. Va ribadito inoiltre che la scadenza del decreto è stata fissata al 30 aprile anche perché in quella data scade lo stato d’emergenza. La Sicilia, dunque, resterà arancione, anche in virtù dei dati esaminati dalla cabina di regia, oltre che dall'Istituto Superiore di Sanità (in Sicilia l'incidenza di nuovi casi è di 111 ogni 100 mila abitanti). Scende inoltre il valore dell'Rt nazionale che passa dallo 1,16, della scorsa settimana a 1.08.