Partiamo dalle dichiarazioni del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo: "Congratulazioni ai Carabinieri del Ros di Catania per l'operazione antimafia che ha portato all'arresto di 9 persone e al sequestro di società e beni per alcuni milioni di euro. Andiamo avanti con la lotta a Cosa Nostra, colpo su colpo, senza tregua. Grazie all'Arma per il grande lavoro che porta avanti ogni giorno con l'impegno di donne e uomini presenti e vigili su tutto il territorio nazionale. Ogni successo conseguito è una importante vittoria per lo Stato". La cronaca: blitz dei carabinieri del Ros denominato Samael contro il clan Santapaola. In carcere sono finite 9 persone (2 ai domiciliari); arrestati Giuseppe e Salvatore Cesarotti, Orazio Di Grazia, il commercialista Francesco Antonino Geremia, Giuseppe Mangion, detto Enzo, Armando Pulvirenti, Cateno Russo. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per l'imprenditore farmaceutico Mario Palermo e per Vincenzo Pulvirenti. Il Gip ha anche disposto il sequestro preventivo di società e beni mobili per un valore complessivo calcolato in euro 12.660.000,00: si tratta degli investimenti immobiliari effettuati durante gli ani novanta direttamente da Nitto Santapaola, Aldo Ercolano, Francesco Mangion (Ciuzzo ‘u firraru) e Giuseppe Cesarotti. Contestati i reati che vanno dall’associazione mafiosa al concorso esterno, all’estorsione, al riciclaggio, al trasferimento fraudolento di valori sono all’illecita concorrenza con minaccia. I carabinieri ricostruiscono quel filo sottile che lega il 2016 con gli anni '90, in particolare con l'operazione Orsa Maggiore, nella cui sentenza, si legge che “l’apporto arrecato dai fratelli Cesarotti all’organizzazione malavitosa non si limitava solo alla “gestione della latitanza” degli esponenti di vertice della famiglia catanese, bensì si estendeva anche alla gestione di attività economiche nell’interesse e per conto del sodalizio malavitoso”.