Vicini agli sfollati. Ancora una volta L'Informazione Raccontata accende i riflettori su chi, in un batter d'occhio, si è ritrovato senza più un tetto dopo il forte terremoto dello scorso 26 dicembre. Il disagio è infinito. Gente che attende, gente che vive nell'incertezza, che prova a riprendere il ritmo della quotidianità a casa di amici, parenti, negli alberghi, nelle strutture ricettive. Questo è il momento di rimboccarsi le maniche, di accantonare la paura, di eliminare quelle immagini negative che scorrono nella mente, la sfida è ora alla burocrazia. L'importante è esserci e vivere ancora. D'accordo su questo punto gli ospiti in studio de L'informazione raccontata: Giacomo Trovato, la giovane Maria Principato (che rappresentava una famiglia di 7 elementi) e Rosario Trovato, evacuati dalle loro abitazioni (dichiarate inagibili) situate a Pennisi e Fiandaca, frazioni del comune di Acireale. Ad intervenire nel corso della puntata anche il sindaco di Aci Sant'Antonio, Orazio Caruso, che ha annunciato alcune novità. Per Giacomo Trovato, che attualmente alloggia nell'albergo "Maugeri" di Acireale, questo è il momento della ripresa e dell'adattamento, anche se riprendere è difficile perché forte è il dolore di aver perso una casa: "I soccorsi hanno funzionato sin da subito, così come la struttura organizzativa di primo intervento. Il pensiero è ora proiettato verso il futuro, verso la ripresa, anche se la burocrazia è strutturata in maniera particolare" - ha asserito. Complicata anche la situazione di Rosario Trovato, che vive pure il disagio di essere disoccupato, e che insieme a Giacomo ha ringraziato ed elogiato il sindaco di Aci San'Antonio, Santo Caruso, per essersi attivato immediatamente e per essergli stato vicino. Tanta paura negli occhi della giovane Maria: "La notte è difficile addormentarsi, il terremoto l'ho anche sognato" - ha affermato. Incerta adesso anche la sua carriera da studente: "Non riesco a scegliere il mio percorso universitario" - ha detto. Certamente la mente è disturbata da pensieri di un certo spessore. Per quel che concerne Aci Sant'Antonio se ne è parlato poco. Dati non indifferenti quelli rilevati, alcuni dei quali proprio questa mattina: 100 abitanti sono ospitati in strutture ricettive, 180 sono gli sfollati in autonoma sistemazione, 2 (diversamente abili) in strutture pubbliche. 822 le richieste di sopralluogo, 136 quelli già eseguiti, di cui 52 sono abitazioni agibili, 52 parzialmente agibili, 32 inagibili. Come lo stesso Caruso ha affermato si tratta di un momento di emergenza: "Stiamo continuando ad attivare le procedure necessarie. Questo sisma ha causato ingenti danni, ma siamo stati fortunati, né morti né feriti gravi. Siamo vicino alla gente e per la gente". Le vacanze natalizie sono ormai agli sgoccioli, il 7 si torna tra i banchi di scuola, ma non vale lo stesso per gli studenti di Aci Sant'Antonio. Una struttura scolastica del paese infatti è risultata essere inagibile: "Bisogna trovare una soluzione per arrecare meno disagio possibile e svolgere dunque le regolari lezioni", ha affermato il sindaco, che ha anche sottolineato quanto fosse importante fare squadra per affrontare la situazione. A proposito di fare squadra e solidarietà, ricordiamo ai nostri lettori l'Iban mediante cui è possibile dare una mano ai più sfortunati, agli sfollati, a chi ha perso la casa e il lavoro (numerose aziende medie e piccole sono andate distrutte) citando la causale Aiuto per i terremotati etnei: IT97H3608105138266929866937. Goccia a goccia si fa sempre il mare...